Ogni giorno cammino per otto minuti verso la fermata della metro che mi porta al lavoro. Da qualche tempo ho deciso di alleviare l’inizio della giornata (per me è durissima svegliarmi) con un libro da leggere.
Il tragitto in metro è un momento che prendo solo per me: non esiste il cellulare, non esistono le persone, non esistono i problemi che mi attendono al lavoro.
Dopo aver avuto per molti anni un’avversione per le raccolte di racconti, ultimamente invece li trovo il formato perfetto: storie dense, tanti non detti, tempo di lettura che spesso mi permette di concludere il racconto in uno o due viaggi in metro.
Ho incominciato leggendo i libri di Paolo Cognetti, prima Sofia si veste sempre di nero, poi Una cosa piccola che sta per esplodere, e infine Manuale per ragazze di successo. Di racconto in racconto, mentre la metro mi porta verso il lavoro, mi immergo in nuove storie, in mondi spesso complicati.
Leggere per me è sempre stato un modo di sopravvivere, di crearmi spazi solo miei di quiete e pace attraverso ogni difficoltà o imprevisto. In genere leggo meglio e di più quando sono fuori casa: al parco, in treno, durante un viaggio, in spiaggia. In un certo modo mi aiuta ancora di più ad ancorarmi alla realtà, ad analizzarla da angolazioni diverse.
Oggi nasce questo spazio, in cui mi piacerebbe provare a dare forma ai miei pensieri mattutini.
Non solo libri, ma più in generale storie: perché alla fine tutti quanti non siamo che storie dentro storie.
Quando vado al lavoro di prima mattina e al rientro con la metro verso casa vedo persone che leggono libri.Io non ci riesco,non ci sono mai riuscito,mi distraggo,non mi concentro. Anche in macchina quando non guido o sul treno mi rifiuto.Bello invece chi ci riesce. Bye! 🙂
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Per me è un momento indispensabile per svegliarmi, invece 😊
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