Come si fa a non essere attirati da questa meravigliosa copertina verde? Per quanto mi riguarda, ormai NNE è diventata una delle mie case editrici preferite, e guardo con molta curiosità ogni loro uscita. Anche questa volta le mie aspettative sono state confermate.

Come nel caso de Il paradiso degli animali ci viene proposta una raccolta di racconti ambientata negli Stati Uniti. Il fil rouge che lega le storie sono, appunto, gli animali, che accompagnano i personaggi in momenti particolari della propria vita. Devo dire che di questi dodici racconti non ce n’è uno che sia deludente: nei miei viaggi mattutini in tram ho assaporato ogni singola parola. Si passa dal pappagallo che sa riprodurre fedelmente la voce della ormai defunta madre della protagonista, alla cagna di un esperto di birdwatching, alla volontaria alcolista che riesce meglio ad occuparsi dei lemuri che della propria figlia; da una costa all’altra degli Stati Uniti, gli animali sono sempre presenze silenziose e consolatorie di questi racconti.

Un aspetto però mi sembra importante mettere in luce in questa raccolta di Megan Mayhew Bergman: la maggior parte delle storie affronta il tema della maternità in tutte le sue sfumature. C’è chi è incinta perché lo desiderava, chi non riesce ad esserlo, chi lo è ma non sa cosa fare, c’è chi non riesce ad essere una buona mamma, chi ha perso la madre troppo presto.

Voglio fare da madre a tutto il mondo, pensai. Ho così tanto amore dentro.

Dodici storie di donne, di domande, di rimpianti, di scelte; dodici storie che vi consiglio di leggere.

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